Bambini e paure… quando preoccuparsi?

Perché il mio bambino ha tante paure? Come mai a certe età compaiono timori che prima non c’erano? Quando è il caso preoccuparsi?

In questo post parleremo di un’emozione complessa ed a volte difficile da gestire, soprattutto per quanto riguarda i nostri bambini… la paura.

Ma che cos’è la paura?

La prima cosa che dobbiamo sapere sulla paura è che si tratta di un’emozione e quindi appartiene a tutti noi, adulti e bambini.

E’ un campanello d’allarme, un segnale che ci comunica la presenza di una minaccia o un pericolo esterno.

La paura ha quindi la funzione di attivare il nostro organismo e di predisporci ad affrontare la difficoltà incombente, reale o supposta che sia.

Vista in quest’ottica quindi la paura è utile e funzionale alla nostra sopravvivenza, così come tutte le emozioni…

Una persona senza paura infatti con ogni probabilità non potrebbe sopravvivere a lungo perché non avrebbe alcuna percezione del pericolo.

Ma da dove si origina e come si manifesta questa emozione nei nostri figli?

Alcune delle paure dei nostri bambini appartengono alla fase evolutiva che stanno vivendo e possono quindi essere considerate come normali…

Tra queste possiamo ricordare la paura dell’estraneo (8/9 mesi), e quella della separazione dai genitori (12/18 mesi).

Tra i 3 ed i 5 anni compaiono poi i timori legati al buio, ai temporali ed ai mostri, elementi che affascinano i nostri piccoli ma che al tempo stesso spaventano.

In età prescolare la paura maggiore è quella del distacco dal genitore e dell’abbandono legata all’inizio della vita scolastica in comunità. 

Altra paura tipica di questa età è quella di personaggi delle fiabe come l’uomo nero o il lupo cattivo.

E’ importante sottolineare come questi timori, come già detto in precedenza legati all’età, tendano a scomparire da soli con la crescita e l’acquisizione di maggiori competenze a livello del pensiero e di un accresciuto bagaglio di esperienza.

Fanno successivamente la loro comparsa, in genere in età scolare, le paure legate al proprio stato sociale ed alle interazioni con gli altri: esami, litigi, confronto, nonché la paura di essere rifiutati dai compagni. 

Anche gli adolescenti hanno le loro paure…

Tipiche di questa fase evolutiva sono le vertigini, varie paure legate al corpo come quella di arrossire, di avere qualche anomalia fisica e vari timori legati alla sfera sociale e sessuale.

Paure per il dolore, la morte, i danni fisici, le deformità e la bruttezza sono comuni così come la paura di perdere il controllo delle proprie azioni e di parlare in pubblico.

Le paure dei nostri bambini vanno prese sul serio?

Dipende…

Certamente un errore che noi genitori dobbiamo evitare di commettere riguarda il riportare i vissuti dei nostri figli alla nostra visione da adulti.

Quella che per noi può essere una paura ridicola o incomprensibile viene invece vissuta con grande intensità dai nostri bambini. 

La maggior parte delle paure infantili sono irrazionali ma pur sempre legate a oggetti, persone e situazioni specifiche anche se non sempre riconoscibili.

Anche se non comprendiamo immediatamente, cerchiamo di evitare di sminuire o non prendere sul serio i timori dei nostri piccoli.

Ricordiamo comunque che con il passare del tempo e la crescita le paure più comuni tendono a scomparire da sole grazie all’aumento della consapevolezza di sé e del mondo da parte dei nostri bambini.

Quando allora è il caso di preoccuparsi?

I problemi maggiori nascono quando una semplice paura, come quelle sopra descritte, diventa fobia.

La FOBIA è un tipo particolare di paura, caratterizzata da un’intensità molto elevata e da conseguenze che possono esprimersi a livello somatico (ad esempio con un tic), sociale (non uscire più…) e/o comportamentale (come attraverso condotte di evitamento).

Le principali caratteristiche di una fobia possono essere riassunte così:

– non può essere contenuta con argomenti razionali;
– va al di là del controllo volontario;
– porta il soggetto all’evitamento della situazione temuta;
– è molto più duratura della paura;
– non va incontro ad adattamento e ad abitudine allo stimolo;
– non è specifica di un’età o di uno stadio di sviluppo particolare;
– ostacola la vita quotidiana ed impedisce una normale vita domestica e sociale.

Le conseguenze di una fobia si ripercuotono su tutti gli ambiti di vita del bambino, dalla scuola allo sport al rapporto con i pari.

E soprattutto, al contrario delle normali paure, non scompare da sola!

La fobia non è quindi da sottovalutare e può essere affrontata adeguatamente solo rivolgendosi ad una figura esperta.

In questo articolo abbiamo esplorato le paure legate alla crescita ed abbiamo compreso la differenze tra paura e fobia.

Ricordiamo che se il nostro bambino presenta delle fobie è importante rivolgersi ad un professionista per evitare le gravi conseguenze in genere associate a questa difficoltà.

In bocca al lupo!

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