Bullismo, cos’è e come riconoscerlo

Cos’è il bullismo? Quali sono le differenze con un semplice litigio? Come mai i nostri figli non ne parlano? E quali sono gli indicatori che noi genitori dobbiamo monitorare per capire se nostro figlio sta subendo episodi di violenza? Scopriamolo insieme…

Ogni mattina la stessa storia…

Nostro figlio si alza irrequieto, ci mette molto tempo a fare cose banali come lavarsi i denti e vestirsi, cerca scuse come il non stare bene ed il non avere voglia… insomma fa di tutto pur di non andare a scuola.

Quando poi gli chiediamo di spiegarci cosa succede si rifiuta e si chiude in un cocciuto silenzio.

IN SITUAZIONI COME QUESTE A NOI GENITORI PUÒ VENIRE IL DUBBIO CHE NOSTRO FIGLIO SIA VITTIMA DI EPISODI DI BULLISMO…

MA CHE COS’È ESATTAMENTE IL BULLISMO?

Sebbene il termine ormai sia noto a tutti, anche per la recente ed importante eco mediatica, non è semplice definire e soprattutto riconoscere il bullismo.

Proviamo allora insieme ad identificare quali sono le potenziali vittime e successivamente a comprendere come distinguere tra una lite ed un atto di bullismo vero e proprio.

Le vittime di bullismo sono bambini e ragazzi “attaccabili”, cioè caratterizzati da una certa fragilità.

A volte è il bambino più piccolo, quello magro o grassottello, quello che va troppo bene a scuola.

Un’altra categoria vessata risulta quella dei bambini fragili, come i portatori di handicap o più spesso i bambini con DSA.

Un atto di bullismo è molto diverso da una lite o un semplice conflitto e presenta caratteristiche molto specifiche:

  • Ci deve essere la chiara volontà di mettere in atto un comportamento che offenda o faccia male a un altro;
  • E’ presente una situazione di abuso di potere: il bullo è più “forte” (non solo in senso fisico) e agisce ai danni di un compagno debole, e comunque più fragile;
  • L’episodio aggressivo si ripete nel tempo in modo sistematico, non è mai sporadico (altrimenti non è più bullismo);
  • L’atto ai danni della vittima avviene di fronte a un pubblico che può approvare o tacere ma, comunque, assiste al comportamento del bullo.

COME POSSIAMO CAPIRE SE NOSTRO FIGLIO È VITTIMA DI BULLISMO?

Purtroppo non esiste un unico “segnale”, forte e inequivocabile, che aiuti noi genitori a capire al volo quando nostro figlio soffre per offese o violenze subite nel tempo nell’ambiente scolastico.

Un possibile indicatore che può aiutarci a capire che qualcosa non va potrebbe essere quello di notare un significativo cambiamento nel comportamento di nostro figlio.

Ecco alcuni esempi…

Se nostro figlio non ha mai avuto difficoltà a scuola ma in questo periodo mostra un significativo calo di rendimento non imputabile a cause note (stanchezza, malattie, un periodo di ribellione magari per l’esordio della preadolescenza…) potrebbe essere il segnale che qualcosa non va.

Di solito poi, chi è vittima di atti di bullismo non mostra più il medesimo interesse nei confronti dei coetanei e manifesta invece atteggiamenti di ritiro e isolamento.

Per quanto riguarda poi il dialogo con noi genitori, potremmo notare che nostro figlio si è improvvisamente chiuso, che non ci parla più e che tutto d’un tratto è diventato scontroso.

In alcuni casi possiamo poi accorgerci che in casa spariscono dei soldi, magari dal nostro portafogli. Questo può accadere perché il bullo ferma periodicamente nostro figlio per chiedergli il “pedaggio”.

Infine, un altro campanello d’allarme da parte di chi si trova nel mirino dei bulli è accusare malesseri fisici di varia natura. I classici mal di pancia o di testa rappresentano spesso un pretesto per evitare la scuola.

PERCHÉ NON CE NE PARLANO?

Il non riuscire a raccontare a noi genitori cosa effettivamente sta accadendo a scuola è una reazione piuttosto diffusa…

Per nostro figlio, infatti, è molto difficile parlare direttamente a casa degli episodi negativi che vive tra le mure scolastiche.

Un bambino o un ragazzo che ha ripetutamente sperimentato sentimenti di paura, imbarazzotensione o impotenza, fatica a condividere il disagio di quanto ha vissuto con un genitore.

In un certo senso, la paura è che un nostro intervento a scuola o direttamente col ragazzo in questione possa confermare la sua percezione di debolezza.

Una paura che ha a che fare con la vergogna per non essere stati abbastanza forti ed in gamba da riuscire a difendersi da soli.

In questo articolo abbiamo compreso cosa si intende per bullismo e ci siamo soffermati sulle caratteristiche di questo pericoloso fenomeno.

Abbiamo poi lavorato su quali siano gli indicatori che dobbiamo monitorare per capire se nostro figlio ha subito atti di bullismo e ci siamo interrogati sui motivi per cui per i nostri figli è così difficile parlarne.

IN BOCCA AL LUPO!

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