Mamma e papà si separano…

Come reagiscono i bambini alla separazione dei genitori? Quali fasi attraversano? In che modo possiamo aiutarli? Scopriamolo insieme…

La separazione dei genitori rappresenta un momento di profonda crisi per la famiglia, bambini inclusi.

MA QUALI SONO I TERMINI DI QUESTA CRISI?

Quando una coppia con figli si separa in genere si consiglia di dividere quello che è il rapporto tra i coniugi dalla genitorialità.

IN ALTRE PAROLE È IL RAPPORTO DI COPPIA CHE SI CONCLUDE MA SI CONTINUA ENTRAMBI AD ESSERE GENITORI.

Visto in questo modo il concetto appare piuttosto lineare… ma è davvero così?

Spesso infatti accade che il clima di tensione presente tra gli ormai ex coniugi si trasformi in litigate davanti ai bambini, in lotte per orari e visite, in ripicche sui soldi del mantenimento…

Ovviamente questo clima di aperto conflitto non giova ai nostri piccoli.

COME FARE DUNQUE PER AIUTARE I NOSTRI BAMBINI? 

Per poter rispondere al meglio a questa domanda è forse utile partire dalle fasi che in genere i più piccoli attraversano…

  • RIFIUTO!

Negare è la prima reazione che tutti abbiamo di fronte ad un problema grave… per i nostri bambini è lo stesso.

Non deve quindi sorprenderci se il piccolo si comporta come se non stesse accadendo nulla e sembra non accorgersi anche delle difficoltà più evidenti.

Semplicemente sta mettendo in atto un meccanismo difensivo che, per proteggerlo dall’affrontare emozioni troppo intense e difficili, lo allontana dalla situazione che sta vivendo.

Questo momentaneo distacco deve essere tollerato ed accolto, in attesa che il processo di elaborazione della separazione faccia il suo corso.

  • RABBIA!

In genere è tra le prime reazioni emotive forti che un bambino manifesta.

Può essere rivolta verso entrambi i genitori, magari alternata a seconda della presenza del padre o della madre, oppure può dirigersi verso un genitore specifico.

In qualsiasi caso questa emozione, e le reazioni ad essa connesse, non va criticata né tantomeno usata, quanto piuttosto accolta.

Ricordiamoci che il nostro primo compito è tenere separata la coppia ed i suoi problemi dal ruolo di genitori, anche paradossalmente difendendo il nostro ex coniuge davanti al figlio.

Rabbia e nervosismo possono poi manifestarsi anche fuori dall’ambiente domestico, ad esempio a scuola.

Non è raro che il bambino in questa fase si dimostri irritabiledistratto e disinteressato. Per queste ragioni sarebbe bene avvertire le insegnanti delle difficoltà domestiche.

  • TORNATE INSIEME!

La fase in cui il bambino cerca di far riavvicinare i genitori è forse la più delicata…

Il motore di questo tentativo, oltre che nel naturale desiderio di tornare ad una situazione di precedente benessere, va anche ricercato nell’egocentrismo infantile che porta il bambino a sentirsi responsabile della separazione dei genitori.

Ecco quindi che questo senso di responsabilità porta il piccolo a tentare di rimediare e, in caso di fallimento, a sentirsi tremendamente in colpa.

Come fare quindi?

Dobbiamo essere chiari, spiegare al bambino che mamma e papà non vanno più d’accordo ma che la cosa non dipende da lui e che entrambi continueranno ad esserci anche se non vivranno più insieme.

  • DISPERAZIONE!

Anche questa fase risulta estremamente delicata…

La paura di perdere uno o entrambi i genitori, di dover scegliere con chi stare, di essere in qualche modo responsabile della separazione può portare il bambino a manifestare ansia e veri e propri stati di depressione.

Possono presentarsi crisi di pianto improvvise, periodi di debolezza fisica, mancanza di voglia a svolgere anche le attività preferite.

Altri indicatori di questa difficile fase possono essere l’inappetenza, la mancanza di entusiasmo ed un calo repentino ed immotivato delle prestazioni scolastiche.

Ricordiamoci di parlare ai bambini, di legittimare come si sentono senza cercare di negare l’importanza e la forza delle loro emozioni.

Non diciamo “non è niente” ma piuttosto “capisco come ti senti”…

  • ALLA FINE, ACCETTAZIONE!

L’ultima fase, quella in cui il bambino arriva a comprendere e appunto accettare la nuova situazione.

Attenzione, accettare non vuol dire gradire!

COME FARE DUNQUE AD ACCOMPAGNARE I BAMBINI ATTRAVERSO QUESTE FASI?

Sicuramente fornendo loro il maggior supporto possibile.

Per iniziare possiamo ricordare quanto già espresso in un precedente articolo sul cambiamento.

Ricordiamoci poi di esprimere le nostre emozioni senza però recriminare, di dare spazio a quelle dei nostri figli e di cercare, per quanto possibile, di non modificare abitudini, ritmi e routine.

In questa breve rassegna abbiamo affrontato le 5 fasi dell’elaborazione della separazione dei genitori da parte dei bambini ad abbiamo esplorato e compreso quali emozioni entrano in gioco.

Ci siamo poi concentrati su come accompagnare i nostri bambini in questo difficile momento, tenendo a mente quanto abbiamo imparato sulla gestione dei cambiamenti.

IN BOCCA AL LUPO!

HAI DOMANDE E CONSIDERAZIONI? LASCIA UN COMMENTO!

HAI BISOGNO DI UNA CONSULENZA?
CHIAMA SUBITO IL NUMERO 3478828748 PER FISSARE UN APPUNTAMENTO!


Categories:


Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.