Pandemia e uso della tecnologia, cosa cambia per i nostri figli?

Come è cambiato il rapporto con le nuove tecnologie in quest’epoca di restrizioni e divieti? Qual è la reale funzione di questi strumenti nel mantenere i rapporti con amici, parenti e scuola? Come cambia il ruolo di smartphone e tablet in base all’età dei nostri bambini? Scopriamolo insieme…

La situazione attuale, dovuta alla pandemia ed alle conseguenti restrizioni, ha messo in luce aspetti dell’uso della tecnologia completamente nuovi…

Se prima l’utilizzo di smartphone e tablet rappresentava soprattutto una forma di intrattenimento e svago per i nostri figli, adesso è diventato il mezzo che ha permesso non solo di proseguire l’attività scolastica ma anche di mantenere aperti i contatti sociali.

Da questo punto di vista quindi le cosiddette “nuove tecnologie” hanno svolto e stanno svolgendo un ruolo fondamentale perché ci hanno permesso, in un periodo in cui i contatti con gli altri risultano complicati, di mantenere vive e vitali le relazioni.

Se usati al meglio questi strumenti rappresentano inoltre un’occasione per approfondire ulteriormente il rapporto con i nostri figli, favorendo una maggiore comprensione dei contenuti che piacciono ai nostri bambini e dandoci la possibilità di sondare con i nostri piccoli emozioni e vissuti di fronte ad un contatto mediato con persone che non vediamo da tempo.

Ma come cambiano funzioni e ruoli dello strumento tecnologico in base alle diverse età dei nostri figli? Proviamo a scoprirlo!

Per i bambini fino ai 3 anni…

La prima cosa che dobbiamo a tenere a mente è che bambini così piccoli difficilmente potranno comprendere appieno il significato dei rapporti mediati dallo schermo. 

Per un bambino nella fascia 0-3 infatti vedere una persona in video non rappresenta un valido sostituto di una relazione reale.

Proprio per questo motivo non deve sorprenderci se il nostro piccolo, dopo poco tempo, perde interesse e comincia a mettere in atto comportamenti di insofferenza

Altro discorso, invece, il significato che può avere il contatto virtuale per la persona dall’altra parte dello schermo, ad esempio il nonno o la nonna che hanno l’opportunità di vedere il nipote.

Tra i 3 ed i 6 anni…

A partire dai 3 anni i bambini diventano più consapevoli rispetto all’uso della tecnologia e quindi in grado di cogliere il significato di un incontro a distanza, sia sociale che didattico.

Ovviamente è necessario tenere a mente che una relazione mediata da uno schermo risulta comunque molto diversa dal contatto in presenza…

Per tale ragione il monitoraggio dei nostri figli assume, ancora una volta, una valenza fondamentale.

I bambini piccoli non dovrebbero mai essere lasciati soli ma piuttosto guidati ed accompagnati in questa nuova attività.

Il ruolo di noi genitori diventa quindi non solo quello di promotori (sentiamo i nonni, proviamo ad ascoltare quello che ci dice la maestra…) ma anche di mediatori e di controllo rispetto ad un utilizzo appropriato degli strumenti.

E’ infatti irrealistico che un bambino usi il telefono solo per le videochiamate… Canzoni, video, videogiochi esercitano, in questo periodo più che in altri, un’attrazione irresistibile!

Ricordiamo quindi di accompagnare i nostri figli non solo durante i contatti sociali o nella DAD per i più grandi ma anche e soprattutto nella scelta e nella qualità dei contenuti accessibili.

Tenendo poi sempre a mente l’importanza dei limiti!

E in età scolare…

Dal momento che spesso l’intera mattinata è dedicata alla DAD, come dobbiamo comportarci con il restante tempo libero?

In questo caso torna d’attualità la tematica dei limiti

E’ infatti importante fornire ai nostri bambini dei contenitori temporali che lascino spazio anche ad altre attività.

Sull’estensione di questi contenitori ovviamente ogni genitore ha libera scelta, a seconda del modello educativo seguito e delle possibilità di ognuno di noi.

Teniamo però a mente che considerare la DAD come unico spazio digitale escludendo una parte di divertimento potrebbe rivelarsi controproducente.

I nostri figli infatti sono già soggetti a forti limitazioni e devono sopportare molte rinunce, tra cui l’impossibilità di fare lezione normalmente.

Se oltre a tutto questo la nostra impostazione prevede che siccome sono stati già tutta la mattina davanti ad uno schermo non possono più usare il tablet il rischio è che la nostra posizione passi come punitiva…

In una situazione in cui i nostri piccoli non meritano certo di essere puniti!

Come sempre è necessario trovare una via di mezzo, ad esempio un’ora di svago digitale, e di farci trovare pronti con proposte e giochi alternativi.

All’opposto, è vero che esistono anche app e programmi educativi ma passare l’intera giornata davanti ad uno schermo è comunque altamente sconsigliabile!

Infine, per tutte le età…

In un momento storico in cui l’utilizzo della tecnologia non è più una scelta ma una necessità anche l’approccio genitoriale deve tenere il passo.

E’ comunque importante tenere a mente le regole di base dell’educazione digitale, sottolineando come non debbano mai mancare il monitoraggio nell’uso degli strumenti ed i limiti temporali del loro utilizzo da parte di un adulto.

E oltre a questo, soprattutto in una situazione in cui spesso siamo tutti a casa, diventa ancora più importante che noi genitori ricordiamo di essere un esempio per i nostri figli.

In altre parole, nonostante le difficoltà che questa situazione genera anche in noi, dobbiamo concordare un insieme di regole nell’uso della tecnologia…

Regole che ovviamente valgono anche per noi!

In questo articolo abbiamo esplorato come l’uso della tecnologia sia cambiato in questo periodo di restrizioni.

Ricordiamo sempre che, nonostante oggi sia più comune che i bambini comunichino e giochino con smartphone e tablet, è sempre fondamentale il ruolo di noi genitori per fornire regole, limiti e monitoraggio.

In bocca al lupo!

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