Come reagiscono i nostri bambini di fronte a cambiamenti quali una nuova nascita o un trasloco? Esiste un modo per aiutare i nostri figli ad affrontare queste situazioni? Come possiamo prepararli al meglio? Scopriamo insieme 5 importanti passi da seguire…
In questo articolo cercheremo di capire insieme quali sono i 5 passi da affrontare per aiutare nostro figlio a vivere l’esperienza del cambiamento nel modo più sereno possibile.
Prima di cominciare è però importante precisare che il cambiamento fa parte della vita, è inevitabile.
Ed allo stesso modo è inevitabile che il cambiamento provochi agitazione ed irrequietezza…
Proviamo a pensare a noi adulti… cosa succede quando stiamo organizzando un trasloco? Oppure quando cambiamo lavoro, magari per una promozione? Ci sentiamo tranquilli? Dormiamo serenamente la notte?
Non credo proprio…
La domanda da porsi è perché, anche quando il cambiamento è positivo, desiderato e pianificato provoca comunque irrequietezza e ansia.
E la risposta in realtà è piuttosto semplice: siamo esseri umani e per questo siamo abitudinari, abbiamo delle routine di vita la cui rottura, anche per motivi banali come il traffico o uno sciopero dei mezzi, provoca stress.
Ora, noi adulti abbiamo imparato con il tempo e l’esperienza ad utilizzare tutta una serie di strategie che ci permettono di gestire e contenere l’ansia; pianificare, rapportare ad esperienze precedenti, dirci cose rassicuranti sono tutte strategie funzionali che tutti noi, prima o poi, ci ritroviamo ad utilizzare…
Ma cosa succede in un bambino? Come gestisce l’ansia che il cambiamento provoca? Certo non può fare ricorso alla sua lunga esperienza! Ecco perché con i nostri figli è necessario seguire accorgimenti particolari…
- DOBBIAMO, PER QUANTO POSSIBILE, PREPARARE IL BAMBINO AL CAMBIAMENTO.
Innanzi tutto dovremmo essere attenti a comunicare con anticipo i nostri piani, spiegando i motivi delle nostre decisioni (ad esempio nel caso di un trasloco), oppure raccontandogli cosa sta per avvenire (nel caso dell’arrivo di un fratellino).
Attenzione però al linguaggio!
Il nostro bambino potrebbe non capire a fondo una frase come: la mamma ha fatto il test di gravidanza e risulta che i nostri desideri di accrescere il nucleo familiare abbiano dato esiti positivi…
- LASCIAMO SPAZIO ALLE REAZIONI…
Può capitare che i nostri bimbi non prendano bene il cambiamento.
In questi casi è piuttosto raro che nostro figlio esprima le sue rimostranze in termini linguisticamente elaborati…
Questo perché i bambini, ma anche gli adolescenti, quando comunicano il loro disagio lo fanno prevalentemente attraverso il canale corporeo e del comportamento.
Dobbiamo quindi essere pronti ad affrontare nervosismo, aggressività e piccole regressioni cercando, per quanto ci è possibile, di favorire l’espressione delle loro emozioni e di stimolare il dialogo.
Soprattutto dobbiamo dotarci di un’immensa dose di pazienza!
- CERCHIAMO DI COINVOLGERE I NOSTRI FIGLI…
Certo l’idea di studiare insieme la mappa catastale forse è un po’ azzardata!
Ma decidere insieme come disporre la cameretta, coinvolgere nostro figlio nella scelta dei mobili, fare una visita alla casa nuova (o alla struttura ospedaliera…) potrebbero essere delle buone idee.
Possiamo anche chiedere al nostro bambino di aiutarci a preparare gli scatoloni… due braccia in più fanno sempre comodo!
- PAROLA D’ORDINE: MANTENERE LE ROUTINE!
I pasti, il momento dell’addormentamento, la gestione della preparazione alla scuola, i compiti sono tutte attività che traslocano insieme a noi o che avranno importanza anche quando il nuovo arrivato prenderà il suo posto nelle nostre vite.
Dobbiamo quindi, per quanto possibile, cercare di mantenere le abitudini di nostro figlio anche nella nuova situazione… Questo lo farà sentire più tranquillo e gli darà sicurezza.
- MOSTRIAMOCI SERENI…
Abbiamo iniziato questo articolo riconoscendo che anche in noi adulti un cambiamento provoca ansia ed agitazione…
Ciò che dobbiamo assolutamente evitare è di trasmettere la nostra ansia ai figli!
Cerchiamo di mostrarci sereni, di essere rassicuranti e di non trasmettere ai nostri bambini il messaggio che qualcosa non va.
Mi sembrano ottimi suggerimenti. Mi chiedo anche cosa fare invece dopo un cambiamento imprevisto e imprevedibile è che ha colpito la famiglia. Come è meglio procedere in questi casi?
Buonasera Giovanni, ovviamente un cambiamento imprevedibile (ad esempio un lutto improvviso o una malattia grave) non può essere preparato… necessario è invece affrontarlo con il bambino, al meglio delle nostre possibilità e mettendo in conto la fatica che sicuramente accompagna un genitore già provato dall’evento in sé.
La prima cosa da considerare è che i bambini sentono e capiscono più di ciò che crediamo… è inutile e dannoso cercare di nascondere quanto accaduto mentre risulta di fondamentale importanza spiegare al bambino, con un linguaggio adeguato e comprensibile, cosa sta succedendo.
Dobbiamo poi mettere in conto ed accogliere la sua reazione, aiutandolo a capire e dare un nome alle sue emozioni e legittimando come si sente. Solo successivamente sarà possibile, in modo graduale, aiutarlo ad elaborare quanto accaduto senza forzare la mano (ad esempio costringendolo a parlarne…) e progressivamente tornare alla normalità.