Depressione nel bambino, cos’è e come riconoscerla!

Cos’è la depressione infantile? Come si manifesta? A quali indicatori noi genitori dobbiamo stare attenti? Scopriamolo insieme…

La depressione è disturbo dell’umore che può portare conseguenze gravi nella vita emotiva e sociale del bambino e della sua famiglia.

Questo fenomeno, non raro quanto si potrebbe credere, può manifestarsi anche nei bambini molto piccoli anche se è in genere risulta riscontrabile con maggiore frequenza in età prescolare. 

È perciò importante per noi genitori coglierne i sintomi ed intervenire in modo repentino per evitare che la situazione si aggravi. 

Con che frequenza si manifesta questa patologia?

L’incidenza della depressione infantile nei primi anni di vita è di circa il 2%: in questi casi si parla di episodio depressivo nel corso dell’infanzia. 

Per quanto riguarda la diagnosi di depressione in genere si è soliti arrivare ad un’individuazione del disturbo tra i 2 e i 5 anni; in alcuni rari casi si possono osservare alcuni episodi depressivi anche tra 0 e 3 anni.

Per quanto riguarda quest’ultima fascia di età di tratta per lo più di situazioni reattive.

In assenza di cure adeguate, il neonato può infatti sviluppare una forma di depressione definita “anaclitica” in cui il piccolo, dopo aver pianto invano, tende a diventare indifferente, isolato, anaffettivo e privo di curiosità rispetto al mondo circostante.

Come possiamo riconoscere la depressione?

Come abbiamo visto la depressione infantile è un disturbo dell’umore che può essere di lieve o grave entità a seconda della compresenza, persistenza e intensità di alcuni sintomi.

Per riconoscere con tempestività l’insorgenza di questa problematica dobbiamo quindi stare particolarmente attenti ad alcuni indicatori…

Facciamo attenzione agli abbassamenti o oscillazioni del tono dell’umore che in genere si manifestano con pensieri tristi, pianto frequente, isolamento e chiusura.

Nel quotidiano potremmo osservare nel bambino un generale disinteresse verso le attività proposte ed un atteggiamento di apatia.

Potremmo inoltre renderci conto che nostro figlio appare maggiormente insicuro e manifesta vissuti di inferiorità.

Dobbiamo poi porre attenzione alle difficoltà a socializzare ed a separarsi da noi genitori.

 A livello fisico potremmo osservare un rallentamento psico-motorio ed una perdita di energie con conseguente facile affaticabilità. 

Potrebbero poi presentarsi disturbi del sonno, quali insonnia o ipersonnia diurna derivante da alterazioni del ritmo sonno/veglia (per saperne di più clicca qui!). 

Infine, se il nostro bambino già frequenta la scuola, potremmo riscontrare evidenti difficoltà di concentrazione.

Ovviamente dobbiamo ricordare che un singolo comportamento non può essere considerato come indicativo di un problema e che ognuno dei sintomi elencati deve essere inteso come un qualcosa che accade in modo frequente.

I sintomi, infatti, devono manifestarsi con costanza nel tempo e non essere legati ad eventi reali…

Ad esempio non è indicativo di un disturbo depressivo la reazione ad un lutto o ad un forte cambiamento quale un trasloco (per approfondire la tematica del cambiamento clicca qui!).

Cosa facciamo se il nostro bambino ci sembra depresso?

Come già espresso in precedenza la depressione non è una patologia da sottovalutare…

Se ci accorgiamo che il nostro bambino presenta alcuni dei sintomi descritti per un lasso di tempo ragionevolmente lungo è bene intervenire in modo repentino.

Rivolgiamoci quindi al pediatra di riferimento che potrà svolgere una prima indagine ed indirizzarci ad una figura esperta (neuropsichiatra infantile, psicologo) in grado di fornire al nostro bambino l’aiuto di cui ha bisogno.

In questo articolo abbiamo introdotto l’argomento della depressione infantile, cercando di individuare alcuni indicatori che possono aiutarci a riconoscere questo problema.

Abbiamo poi appreso come questi indicatori non vadano riferiti ad ogni singolo comportamento del nostro bambino ed acquistino significato solo se diventano atteggiamenti stabili e ripetuti nel tempo.

Ricordiamo sempre, in caso di dubbio, di non tentare di risolvere da soli il problema e di rivolgerci ad un esperto.

In bocca al lupo!

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