Tic nei bambini: cosa sono e come affrontarli

Cosa sono i tic nei bambini e da cosa sono provocati? Perché compaiono e come possiamo noi genitori intervenire? Scopriamolo insieme…

Il nostro bambino strizza spesso gli occhi o tira su il naso? Tira indietro la testa di scatto e fa rumori ripetitivi con la bocca? Abbiamo notato che corruga ripetutamente la fronte o fa dei gesti che non sono i soliti?

Potrebbe trattarsi di un tic…

Ma cosa sono esattamente i tic?

I tic sono movimenti involontari e ripetitivi, sono molto più diffusi di quanto si possa pensare (ne soffrono circa il 20% dei bambini italiani) ed in genere compaiono dopo i 5 anni di età. 

Quasi sempre svaniscono da soli con la crescita del bambino ed in genere non durano più di un anno.

Da dove arrivano e cosa fare se notiamo la presenza di un tic?

La prima cosa che dobbiamo fare, ovviamente, è rivolgerci al nostro pediatra che ci chiederà prima di tutto di notare se nella vita scolastica e sociale del nostro bambino ci sono stati cambiamenti bruschi.

Lo stress ed il disagio psicologico possono infatti favorirne la manifestazione. 

I bambini più predisposti ai tic sono quelli che tendono ad avere maggiore autocontrollo e che quindi si angosciano maggiormente in situazioni di tensione emotiva.

Un ulteriore fonte di queste manifestazioni può essere individuata in bambini che si sentono oggetto di aspettative troppo alte. 

Oltre alla componente psicologica possiamo associare ai tic anche una componente neurologica che spiega il movimento involontario.

Una delle prime cause di insorgenza dei tic nei bambini è comunque la familiarità: se uno dei due genitori, da piccolo, ne ha sofferto è più probabile che si manifestino. 

Ricordiamoci sempre che sgridare il bambino ed invitarlo a smettere è totalmente inutile e può rivelarsi controproducente e dannoso!

Quando è il caso di approfondire?

Una visita specialistica, da un neuropsichiatra infantile o da uno psicologo, è consigliata sostanzialmente in due casi:

  • quando i tic tendono a non scomparire da soli dopo un anno dall’insorgenza;
  • quando la loro intensità aumenta al punto da interferire con lo svolgimento delle normali attività del bambino.

Quali sono i tic più comuni?

I tic più frequenti vengono classificati in tre gruppi: motori semplici, motori complessi e vocali.

I tic motori semplici sono movimenti brevi, quasi sempre uguali e che solitamente coinvolgono le spalle, il viso e gli arti.

I tic motori complessi comprendono invece movimenti più articolati che coinvolgono diverse parti del corpo e che somigliano a dei veri e propri gesti. 

Ci sono poi i tic vocali quali la tosse, tirare su il naso, emettere grugniti o versi. 

Altre forme di tic sono la coprolalia, che si manifesta attraverso la necessità di dire parolacce; la ecolalia, in cui il bambino ripete le parole degli altri e la tricotillomania, un bisogno di toccarsi i capelli ripetutamente fino anche di staccarseli.

Ricordiamoci che, nella maggioranza dei casi, si tratta di disturbi transitori collegati alla crescita che tenderanno a scomparire da soli con l’età.

Nei casi più complessi può presentarsi un’associazione di tic motori multipli ed almeno un tic vocale; in questi casi potrebbe trattarsi della sindrome di Tourette, patologia che richiede la valutazione di una figura esperta.

In questo articolo ci siamo occupati di capire cosa sono i tic, da cosa sono causati e come possiamo intervenire.

Nel prossimo articolo ci occuperemo di alcune strategie per aiutare il nostro bambino a superarli.

In bocca al lupo!

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